Ho conosciuto Claudia nel 2020 - grazie al passaparola di un’altra mia carissima cliente, Emanuela Biffi - e da allora abbiamo collaborato per un progetto di traduzione e in occasione dell’Incontro degli Incontri del 2021 (che si è svolto online mediante un’interpretazione da remoto su Zoom e grazie alla partecipazione di altri cinque interpreti) e del 2022.
Claudia mi ha contattata a luglio 2022, a due mesi e mezzo dall’Incontro degli Incontri. Mi ha fornito il programma provvisorio dell’evento e tutte le informazioni necessarie per poter elaborare un preventivo puntuale complessivo (consapevole di avere bisogno di più interpreti):
Ho contattato i miei colleghi fidati - che mi hanno subito dato la loro disponibilità a lavorare con me - e ho inviato a Claudia il preventivo che includeva queste informazioni:
Claudia si è subito informata sulla possibilità di installare le cabine ma abbiamo incontrato un ostacolo: lo spazio disponibile era insufficiente e l’evento non si sarebbe svolto sempre nella stessa sala. Era impensabile montare-smontare-rimontare le cabine ogni giorno e volevamo evitare un’interpretazione da remoto perché per Claudia, per i Testimoni e per noi, essere lì avrebbe significato sentirci veramente parte del Gruppo dell’Incontro.
Dopo pochi giorni, Claudia mi scritto di aver trovato una soluzione e ha accettato il preventivo. Io e i miei colleghi avremmo fornito un’interpretazione da remoto - a Milano - dall’hub Verso, dove avremmo avuto assistenza tecnica qualora fossero insorti problemi di audio o video.
Se anche tu sogni di organizzare un evento come quello di Claudia, scrivimi e lavoriamo insieme.
In vista degli incontri confidenziali e pubblici, Claudia ci ha fornito l’elenco dei partecipanti e, in particolare, dei Testimoni.
Io e i miei colleghi abbiamo studiato nel dettaglio le loro storie (cosa avevano commesso o subìto? Cosa li aveva spinti a intraprendere un percorso di giustizia riparativa?), abbiamo letto e ascoltato interviste, familiarizzato con il loro accento e il loro modo di esprimersi e scoperto che un Testimone voleva essere chiamato victor (vincitore) e non victim (vittima). Ci siamo resi conto fin da subito che i temi e le testimonianze sarebbero stati emotivamente molto coinvolgenti, che avremmo dovuto ascoltare parole difficili e dolorose e tradurre con grande sensibilità e delicatezza.
Claudia ha fatto acquistare i biglietti del treno di andata e ritorno per noi interpreti e il giorno prima dell’evento, dopo giorni di meticolosa preparazione, siamo partiti per Milano.
Il primo giorno, io e i miei colleghi siamo arrivati all’Hub un’ora prima rispetto all’orario di inizio. Ci siamo posizionati a coppie nelle nostre cabine e abbiamo fatto tutte le prove tecniche del caso: l’audio che ricevevamo in cuffia era pulito, i nostri microfoni funzionavano, i partecipanti in sala ci ascoltavano tramite gli auricolari e il collegamento video era eccellente perché dallo schermo in cabina riuscivamo a vedere chi parlava, i partecipanti collegati da remoto e tutto quello che avveniva in sala.
Iniziato l’evento, tutti hanno potuto partecipare esprimendosi nella lingua che preferivano tra italiano, inglese e spagnolo. Ad esempio, quando un partecipante interveniva in inglese, i colleghi della cabina italiano-inglese traducevano a turno verso l’italiano e, a partire dalla loro traduzione in italiano, io e la mia collega traducevamo verso lo spagnolo alternandoci ogni 20-30 minuti. Questa funzione, che si chiama relais, ci ha permesso di svolgere il servizio con 4 interpreti invece di 6 e quindi di ridurre i costi del servizio per Claudia.
Nei giorni a seguire, siamo sempre arrivati all’Hub 30 minuti prima dell’orario di inizio dell’evento per preparare la nostra postazione in cabina (programma del giorno sempre ben in vista e computer acceso per poter fare ricerche terminologiche in caso di necessità).
Verso le 13:00 si interrompevano i lavori, noi interpreti andavamo a pranzo e per le 15:30 rientravamo in cabina fino alle 19:30, quando ci incontravamo con Claudia e il resto del Gruppo per cenare e condividere un momento conviviale. Questo ci ha permesso di conoscere i Testimoni di persona, approfondire le loro storie e, di conseguenza, empatizzare e immedesimarci nelle loro parole con maggior facilità durante l’interpretazione.
Claudia è una cliente modello: l’ultimo giorno, mentre lavoravamo in cabina, ha avuto la premura di inviarci con giusto anticipo la foto di alcune frasi - estrapolate da un libro - che sarebbero state lette a conclusione dell’evento e che avrebbero potuto metterci in difficoltà. Questo ci ha dato il tempo di leggerle e la possibilità di esprimere il concetto nel modo più chiaro e fedele possibile.
Claudia e il Gruppo dell’Incontro sono stati molto contenti del nostro lavoro.
È stato molto gratificante vedere i partecipanti emozionarsi allo stesso modo - fare la stessa esperienza del mondo. Io e miei colleghi abbiamo avuto la sensazione di essere riusciti a creare un “telefono senza fili” di emozioni, che ha funzionato benissimo.
Agnese Moro, una Testimone, ha raccontato su l’Osservatore Romano:
«Abbiamo visto persone che per decenni si sono combattute crudelmente parlarsi con franchezza e rispetto. Abbiamo sentito porre domande, segnare percorsi, esprimere speranze, ringraziare, proporre. E abbiamo potuto farlo grazie a un giovanissimo e valente gruppo di interpreti, pienamente inserito nell’Incontro degli Incontri, che hanno gestito le tre lingue usate (spagnolo, italiano, inglese) per avvicinarci gli uni agli altri. [...] Abbiamo accolto dolori, cammini, speranze. Abbiamo toccato [...] l’essenza dell’umanità. Ci siamo messi in cammino tutti insieme; chi, come me, era partito già da tempo e chi ha colto in quel momento l’occasione di partire».
"Nell'ambito di progetti di ricerca, ci siamo avvalsi della Dott.ssa Cavalli come traduttrice di testi scritti e materiali audiovisivi di contenuto tecnico-giuridico, nonché come interprete in complessi e delicati dialoghi tra partecipanti a percorsi di giustizia riparativa. Siamo rimasti del tutto soddisfatti dell'ottimo servizio di traduzione e delle eccellenti interpretazioni. Infatti, ci avvarremo ancora di questa professionista preparata, competente, affidabile e sensibile."
Claudia Mazzucato
Claudia è professore associato di diritto penale all’Università Cattolica di Milano ed è Mediatrice di giustizia riparativa, una forma di giustizia che ha lo scopo di coinvolgere vittime, autori di reato e comunità in un percorso riparativo volto a curare le ferite causate dalla violenza, a riconciliare le parti e a rafforzare il senso di sicurezza collettivo.
Ho scelto di lavorare al progetto di Claudia perché in esso risuonano i miei valori di fiducia, rispetto e condivisione. La fiducia nell’umanità. Il rispetto nei confronti dell’altro e, in questo caso, del suo dolore. La condivisione di storie ed esperienze di redenzione e, a volte, di perdono - che possono ispirare tutti a trasformare il dolore in una vera e propria risorsa di vita.
Insieme abbiamo reso possibile la tappa milanese dell’Encounter of Encounters, l’incontro di persone di diversa nazionalità (Belgio, Germania, Irlanda del Nord, Gran Bretagna, Scozia, Israele e Palestina, Italia e Paesi Baschi) - chiamate Testimoni - che hanno fatto o subito la lotta armata e già coinvolte in dialoghi riparativi nei rispettivi Paesi.
Con il mio servizio di interpretariato sociale faccio sì che persone di lingue e culture diverse possano comunicare ed entrare in relazione tra loro.
Compila il modulo qui sotto e raccontami il tuo progetto.
Puoi contattarmi quando vuoi, ma rispondo solo dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 18:00, festivi esclusi.
Cerco sempre di rispondere nel più breve tempo possibile, di solito entro 24 ore, e quando sono fuori ufficio o in vacanza riceverai una risposta automatica.
Sono Laura Cavalli e mi occupo di interpretariato e traduzione in italiano, inglese e spagnolo per persone di lingue e culture diverse che vogliono condividere conoscenze, storie ed esperienze e ampliare i propri orizzonti.